Gigi D'Alessio legge Dante

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 22/3/2018, 05:19     +1   -1

Advanced Member

Group:
Presidente
Posts:
2,786
Reputation:
+12
Location:
Montepaone Lido

Status:


Dopo il terremoto della mancata qualificazione al mondiale, torna oggi in campo la nazionale di calcio.
Una sconfitta culturale, economica e sociale. Una cinquina in faccia all'orgoglio nazionale.
Immediatamente, viene in mente una banale retorica di una nazionale di calcio idealizzata, tanto da assurgere ad unico elemento di unione di questo paese.
La cronaca recente si muove in questa direzione.
Sono passati quasi 20 giorni dalle politiche e ancora non si ha lo stralcio di un governo o di un'ipotesi di accordo.
Siamo lo specchio di questa DIVISIONE.
Non sono un disfattista ad oltranza(tanto meno uno scettico a priori) e cercando di fare una disamina con tono leggero ed in parallelo calcistico, in entrambi i casi parlano i dati:
1)è dal 2008 che non esce un presidente del consiglio scelto - seppur indirettamente - dal popolo;
2)non si riesce neanche a convocare l'attaccante più forte che abbiamo.
Dal 2008! Nel frattempo siamo diventati più vecchi, più giustizialisti, più barbara d'urso.
Tranne Ingroia, nuovo emblema del garantismo.

Ha lasciato forzatamente Tavecchio, è stato esonerato profumatamente Ventura e, invece, i calciatori, principali artefici della débâcle, si puliscono la coscienza con le solite frasi di rito che vanno dal <<è una catastrofe che ci porteremo sempre dietro>> al <<adesso dobbiamo dimostrare di riavvicinare la gente alla nazionale>>
E sì, con due amichevoli: un pò come parafrasare Dante con Gigi D'Alessio.

Sarebbe stato utile prende come modello il 'tous les joueurs à la maison' adottato dalla francia dopo l'ammutinamento nel mondiale 2010, che per la cronaca ha portato all'esclusione alla prima partita utile di tutti coloro che erano stati convocati per la manifestazione iridata svolta in sudafrica.
.......................................................................................................
Altra notizia degna di interesse arriva da Perugia, dove la pronuncia di 'Astolfi' in luogo di Astori è costata il licenziamento allo speaker dello stadio 'Renato Curi'.
Antefatti:
1) per commemorare il ricordo di Astori, il presidente degli umbri Santopadre, decide di rinunciare ad una parte del compenso proveniente dallo sponsor tecnico facendo apporre in sostituzione sulla divisa dei biancorossi la scritta 'Ciao Davide' nella prima gara dei primi due campionati professionistici dopo la giornata di sospensione indetta dai vertici della Lega Calcio;
2) lo speaker dello stadio nell'anticipare il minuto di silenzio dedicato alla memoria di Astori, ne pronuncia erratamente per due volte il cognome.

Per quanto il desiderio di qualità e professionalità siano caratteristiche a cui si dovrebbe sempre aspirare, trovo che tutto ciò corrisponda solo a una grande ipocrisia.

Edited by E.B.R.90 - 23/3/2018, 06:13
 
Web  Top
0 replies since 22/3/2018, 05:19   34 views
  Share