LIPPI PERCHE JUVE NAPOLI SI GIOCA DOPO LE NAZIONALI

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rusco
view post Posted on 16/10/2012, 12:47     +1   -1




Ecco un estratto dell'intervista esclusiva a Marcello Lippi. L'ex tecnico bianconero ha parlato un po' di tutto: da Del Piero a Giovinco, da Juve-Napoli, ai calendari da rifare. Per leggere l'articolo completo compra l'edizione di oggi anche on-line.
Marcello Lippi, lei è in Cina, Del Piero in Australia. Siamo alla diaspora bianconera...
«Non solo bianconera, soprattutto se parliamo di allenatori. Io mi sono trasferito in Cina, Capello e Spalletti in Russia, Trapattoni in Irlanda, Mancini, Di Matteo, Zola e Di Canio in Inghilterra, Zaccheroni in Giappone. I più giovani sono in cerca di una consacrazione, noi portiamo la nostra esperienza».
Pare di capire che sia contento della scelta fatta.
«Sono felicissimo per a scelta di vita e anche da un punto di vista professionale. Non è che dobbiamo metterci a fare paragoni, sapevo già che qui non avrei trovato il nostro calcio, non è una sorpresa. Però quello cinese è un calcio che vuole crescere. Delle sedici formazioni che formano il massimo campionato, tredici hanno allenatori stranieri. Scuole diverse, è divertente anche per questo».
Lei però è un personaggio di una statura diversa.
«Infatti attorno a me c’è molta curiosità. E anche molta stima, ovunque andiamo la gente applaude. In un paio di trasferte quei bambini che accompagnano i giocatori in campo indossavano le maglie dell’Italia proprio in mio onore. Cose simpatiche. E lo stesso abbiamo fatto noi con Drogba quando abbiamo ospitato lo Shanghai Shenhua».
I rumors di mercato hanno avvicinato Drogba al suo club.
«Figuriamoci se con tre partite da giocare e uno scudetto da conquistare mi metto a pensare ai giocatori per la prossima stagione».

E anche alla Juve...
«Di questo non so nulla».

Parliamo di Juve-Napoli. Possiamo definirla la partita tra le prime della classe?
«La classifica del momento parla chiaro. Juve-Napoli è il vero big match».

Avendo allenato il Napoli prima della sua epopea bianconera, lei conosce vantaggi e difficoltà nel fare grande calcio in quella piazza. Di quello griffato De Laurentiis cosa le piace?
«La programmazione. De Laurentiis e i suoi collaboratori hanno investito parecchio su Cavani, ma sono anche andati a prendere giocatori poco conosciuti e poi dimostratisi molto forti. A tutto si è aggiunta la bravura dell’allenatore. La Juve dà la sensazione di avere ancora qualcosa in più, ma il Napoli non è lontano».
La Juve sta mantenendo il passo della scorsa stagione anche senza Conte in panchina.
«Se alla fine la Juve non dovesse vincere, le ragioni andranno cercate in altre direzioni. Il fatto di giocare senza Conte in panchina non influisce. La straordinarietà del lavoro di Antonio è legata all’attività quotidiana».

Il pericolo per la Juve dunque non è rappresentato da Conte in tribuna ma da Cavani in campo. Come si ferma l’uruguaiano?
«Cavani è un bomber atipico, spazia molto, poi ti attacca all’improvviso. Lascio volentieri la risposta a Conte».

Nella Juve si fa un gran parlare di Giovinco. C’è chi lo giudica un fenomeno, chi invece sostiene che sia inadeguato per certi contesti.
«Io Giovinco lo vedo fenomeno, geniale. E la genialità fa bene a tutte le squadre. Quando non segna, comunque Giovinco inventa qualcosa».

[...]

Pensa anche lei che i calendari andrebbero rivoluzionati?
«Certamente. Lo sostengo anche da ex commissario tecnico. Per Prandelli giocare dei match decisivi per la qualificazione al Mondiale prima di Juve-Napoli non è il massimo. Con tutto questo “sfarfallio” è inevitabile che i giocatori si distraggano, o che corrano il rischio di farlo, anche se sono ragazzi intelligenti».
 
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