NUCLEARE PULITO,SICURO,SBAGLIATO RINUNCIARE
Anche questa volta come successe all'indomani di Chernobyl, il nostro Paese deve fare i conti con un incidente prima del referendum sul nucleare. Certo l'incidente avvenuto nell'ex Unione Sovietica aveva gravità e motivazioni diverse, ma è anche giusto sottolineare che, anche nel caso Fukushima, l'azione dell'uomo ha avuto un ruolo determinante. C'è da dire che la centrale giapponese è stata costruita all'inizio degli anni settanta su progetto degli anni sessanta, dunque da considerare di prima generazione. L'Italia, invece, se andrà avanti con il suo progetto, potrà beneficiare di centrali di terza generazione avanzata, dotate di 4 sistemi di sicurezza, come ha affermato pochi giorni fa il Professor Mario Ricotti del Politecnico di Milano. Il problema ora è quello di non recedere dal progetto nucleare italiano sulla scia dell'emozione e della paura. Le ultime notizie dal Giappone parlano di un incidente importante ma ora in via di soluzione e comunque da non sottovalutare. Cosa fare ora? Prima di tutto è necessario stabilire collegialmente in Europa come adeguare i sistemi di sicurezza delle centrali esistenti e adattare i progetti esecutivi in itinere alle nuove esigenze scaturite dall'incidente della centrale giapponese. E sulle centrali esistenti di prima generazione - anni 60 e 70- i tecnici dovranno decidere se aggiornarle o chiuderle. E tutto ciò si dovrà fare al più presto. Insomma il nostro Paese non può fare a meno del nucleare. Primo perché le rinnovabili che andremo a produrre, in ogni caso, non saranno sufficienti a colmare il nostro deficit energetico. Secondo perché il fotovoltaico, l'eolico e le biomasse attirano sempre più l'attenzione critica, anche se con diverse motivazioni, di associazioni e comitati e questo aspetto ne riduce la produzione. Terzo, esiste sempre il problema del non facile approvvigionamento delle energie ricavate dai fossili - petrolio, gas e carbone - che oltre ad essere inquinanti perché producono CO2, diventano sempre più difficili da reperire, anche a causa della situazione geopolitica attuale e delle fluttuazioni, spesso al rialzo, del loro prezzo. Dunque ok alle rinnovabili ma soprattutto non abbandoniamo il nucleare. Tra l'altro l'ad di Enel Fulvio Conti ha lasciato intendere che il costo delle future centrali per gli italiani sarà nullo, perché è previsto un progetto finanziato, che comporta una spesa di circa 16-18 miliardi di euro, che la società sosterrebbe, per recuperarla poi con la gestione delle centrali per un certo numero di anni. Ma parlare di nucleare significa anche parlare di sicurezza. Il fisico nucleare, il professor emerito Renato A. Ricci, ci ha riferito dell'estrema sicurezza delle future centrali di terza generazione avanzata. E a proposito delle scorie - ha detto il professor Ricci - esse saranno nelle future centrali riprocessate più volte in modo da essere quasi totalmente private delle radiazioni. Inoltre le nuove centrali nucleari saranno super resistenti anche ai terremoti di nono grado e oltre - ha detto il Professor Mario Ricotti - perché avranno un doppio contenitore del nucleo e quattro dispositivi automatici di raffreddamento dei combustibili. Insomma dobbiamo coniugare la scelta delle energie con la produzione delle rinnovabili e la sicurezza e la competitività economica del nucleare. Dunque, noi, pur essendo favorevoli a proseguire il cammino in Italia del nucleare, chiediamo che il Governo o chi per esso, renda pubblici i piani particolareggiati dei sistemi di sicurezza delle centrali di terza generazione plus che saranno in futuro realizzate in Italia. Inoltre chiediamo all'UE la revisione dei sistemi di sicurezza di tutte le centrali di prima generazione oggi in funzione in Europa. Insomma bando alle critiche ideologiche, ingigantite da gran parte degli antinuclearisti e rispetto per la richiesta della massima sicurezza negli impianti futuri di energia nucleare, indispensabili per lo sviluppo sostenibile della nostra economia. Anzi per ridurre la nostra dipendenza dai carburanti fossili dobbiamo aumentare le energie pulite e portare avanti l'importante progetto dell'Enel che a Fusina (Ve) ha iniziato a ricavare energia dall'idrogeno. Dunque pensiamoci bene prima di accantonare il nucleare italiano. Sarebbe un grave ed epocale errore.
Nucleare tutti i numeriCaro Granzotto, lei ha perfettamente illustrato quanto siano gonfiati a dismisura le paure per le radiazioni (che senz’altro uccidono oltre una certa dose, ma sono innocue al di sotto di un’altra dose). Tuttavia, lei sembra rimettere tutto in dubbio quando si chiede se «Tsutomu Yamaguchi fu fortunato e il suo dio gli tese una mano sopra la testa», dando così a intendere l’eccezionalità del caso. Che eccezionale non fu. Cinque anni dopo la fine della guerra, il governo giapponese avviò un monitoraggio capillare su 50mila sopravvissuti alle bombe (tutti noti per nome e cognome) ed esposti a dosi di radiazioni almeno 100 volte superiori alla dose cui tutti noi siamo comunque esposti per ragioni naturali. Ebbene: di quei 50mila, meno del 2 per cento sono a oggi deceduti per patologie connesse alle radiazioni (20mila sono ancora vivi e gli altri sono deceduti per altre ragioni). In particolare, di coloro che di quei 50mila avevano meno di 20 anni nel 1945, oltre il 90 per cento risultava ancora vivo nel 1990, e oltre il 90 per cento di coloro che avevano meno di 10 anni risultava ancora vivo nel 2007. Insomma, il caso di Tsutomu Yamaguchi fu la norma e non l’eccezione. Cosa ci insegnerebbe tutto ciò? Innanzitutto, che le fuoriuscite radioattive dai reattori giapponesi recentemente danneggiati da terremoto e maremoto non avranno, nel tempo, alcuna conseguenza sanitaria, per cui l’isteria collettiva internazionale è ingiustificata; e siccome non vi sono state conseguenze sanitarie neanche nell’immediato (nessun morto, nessun ferito, nessuno che abbia richiesto cure per sovradosaggi radioattivi - solo 3 lavoratori della centrale sono stati tenuti sotto osservazione in ospedale per 3 giorni e poi rilasciati), allora è più che evidente che il caso-Giappone dimostra che il nucleare è la tecnologia di produzione elettrica più sicura a nostra disposizione. Le pare?
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Mi pare eccome, caro professore. Quanto al colpo diciamo così di fortuna del buon Tsutomu Yamaguchi, non mi riferivo certo al suo perfetto stato di salute e alla sua lunga vita nonostante si fosse trovato a Hiroshima prima e a Nagasaki poi mentre sulle due città cadevano le bombe atomiche. Ma al fatto che in entrambi i casi e in quel preciso momento si trovasse a circa un chilometro, metro più metro meno, dall’epicentro dell’esplosione. Area dove di quanti malauguratamente vi si trovavano non scampò nessuno. È davvero indegno che ogni volta che si parla di nucleare demonizzandolo nessuno si prenda la briga di squadernare un po’ di dati certi e scientifici che smentiscono la sedicente portata catastrofica, apocalittica e sterminatrice - il noto «olocausto nucleare» - della fuoriuscita radioattiva da centrali malfunzionanti o danneggiate da eventi naturali. Che nessuno riporti i dati certi e incontrovertibili sugli effetti della radioattività sulla popolazione di Hiroshima e Nagasaki e che lei ci ha ricordato, caro professore. Effetti che stando all’incrollabile luogo comune avrebbero dovuto spopolare mezzo Giappone e comportare generazioni intere di leucemici e di malformati. Che nessuno ammetta la balordaggine dell’isterica reazione all’incidente di Cernobyl, la cui nube radioattiva si diceva avrebbe coperto - basta rileggersi i quotidiani di allora - tutta l’Europa - Italia compresa - seminando morte: 6 milioni di cadaveri secondo la previsione di Greenpeace. Invece 65 furono quelli accertati e tutti entro la cerchia del reattore. (Per il cedimento della diga del Vajont i morti furono 1450. Eppure nessuno manifestò per il «no dams», no alle dighe: l’ottuso, irrazionale imperativo resta il «no nuke», no al nucleare. Tsutomu Yamaguchi si starà rivoltando nella tomba).
NON DATE ASCOLTO ALLE FANDONIE ECCO TUTTE LE STRONZATE CHE SI RACCONTANO SUL NUCLEARE
www.assonucleare.it/Bufale%20Nucleari/bufale_nucleari.htm