RECENSIONE KILLZONE 3

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lugus®
view post Posted on 7/5/2011, 14:45     +1   -1




A cura di Fabrizio Valenti

E' innegabile che la serie Killzone sia riuscita a conquistarsi, nel corso degli anni, un notevole rispetto da parte della comunità di videogiocatori: partendo dal primo Killzone per Playstation 2 e Killzone: Liberation per PSP, discreti ma incapaci di ottenere un successo completo, Guerrilla Games ha ottenuto la sua personale consacrazione solamente con Killzone 2, capace di rappresentare una vera e propria pietra miliare nel panorama dei giochi pensati per il secondo monolite nero di Sony. A tre anni di distanza da quello spettacolare episodio, torniamo ad analizzare ciò che, fin dalle prime battute, promette di essere il suo degno erede: Killzone 3.

STORIA

La trama di Killzone 3, attraverso un flashback, riprende esattamente laddove si era concluso il secondo capitolo, con l'assassinio dell'imperatore Helghast Scolar Visari, per mano delle truppe terrestri ISA. Tale perdita scuote notevolmente l'esercito di Helghan, che in mano al Senato, vive momenti di tensione interni a causa di due forti personalità quali quelle di Jorhan Sthal, armatore dell'esercito, e l'ammiraglio Orlock, tutti e due ambiziosi di potere e sicuri di condurre vittoriosamente il popolo Helghast contro la minaccia degli ISA. Questi ultimi però, decimati dall'estenuante guerra, si vedono costretti ad indietreggiare a causa anche di una nuova e devastante arma usata dagli Helghast, fino a che Narville, il comandante ISA, non viene catturato per essere giustiziato davanti a tutta la popolazione di Helghan. Toccherà a Sevchenko, il nostro alter-ego nel videogioco, insieme a Rico e alle ultime truppe ISA, riuscire a salvare il loro comandante e sventare un pericoloso piano ingegnato da Sthal per distruggere la Terra.

Ciò che si contestava maggiormente a Killzone 2 era l'eccessiva linearità della storia, ma in questo terzo capitolo sembra che le critiche siano state ascoltate e ben recepite dalla software house, e nonostante la comunque presente linearità, sono state aggiunte molte fasi alternative, come un'intero livello all'interno di un mech, oppure in carri armati, o ancora in navicelle spaziali, o anche il gradito ritorno del jet pack, senza contare anche qualche fase prettamente di stampo stealth.

A differenza del predecessore però si evince una più superficiale caratterizzazione dei personaggi, che nonostante l'impressionante mole di filmati e i caratteri contrastanti di alcuni "attori", sembra sia stata trascurata a favore di un'immersione più semplice nell'azione vera e propria.

GAMEPLAY

Come lo era stato per Killzone 2, anche in questo sequel è stato mantenuto l'ottimo lavoro svolto con il gameplay, e addirittura migliorato. I comandi risultano molto più reattivi, pur mantenendo quella sensazione di pesantezza reale nell'utilizzo delle armi. Come equipaggiamento base, è possibile portare con noi un fucile, una pistola e un'arma pesante, ma durante il corso dell'avventura è presente la possibiltà poter staccare le mitragliatrici pesanti o i lancia missili dalle loro postazioni sul campo.
Nonostante un'intelligenza artificiale alcune volte un pò sottotono, bisogna riconoscere il fatto che i nemici utilizzano tattiche credibili per attaccare, tramite accerchiamenti, lancio di granate, distruzione dei ripari; per queste ragioni in Killzone 3 uscire dal riparo e sparare all'impazzata conduce fatalmente a morte certa; per evitare ciò è necessario un sapiente utilizzo del tasto L2, equivalente dell'accucciarsi, della scivolata durante la corsa e della copertura dietro un qualche riparo. Decisamente meno brillante l'I.A. dei nostri compagni che utilizzano quasi sempre il fucile d'ordinanza senza mai cambiare tipo di arma, e incapaci di utilizzare tattiche specifiche se non quella di avanzare senza nessun ripensamento, portandoli più e più volte alla morte. Fortunatamente almeno Rico il più delle volte agisce in maniera realistica, cercando di coprirsi il più possibile per poi uscire e sterminare quanti più Hig possibile.
Una delle novità introdotte dagli sviluppatori di Guerrilla Games risiede nel fatto che durante la campagna il nostro personaggio può essere rianimato dal compagno di turno, elemento questo che mitiga parzialmente alcuni passaggi davvero ostici.
Decisamente positiva anche l'implementazione del Playstation Move all'interno delle dinamiche del gioco: Killzone 3 supporta infatti pienamente la periferica Sony, che può essere utilizzata sia in modalità a giocatore singolo che in multiplayer, in accoppiata al Navigation Controller o al pad per gli spostamenti. Dopo un'iniziale senso di disorientamento si evince subito quanto questo titolo sia la prima vera killer application per questa periferica, visto che la differenza rispetto al controllo tradizionale con il pad si sente e non poco: certo, alcune volte bisogna fare i conti con la frustrazione di vedersi spostare la telecamera, essendo quest'ultima legata al mirino, ma anche questo problema può essere risolto regolando il corrispettivo parametro.

COMPARTO TECNICO

Tecnicamente Killzone 3 non ha eguali, con il motore grafico che viene spremuto fino al midollo, e che consente una realizzazione visiva dei vari livelli estremamente piacevole, beneficiati anche da una profonda differenziazione stilistica tra loro, passando dalla giungla aliena alla base helghast, dalla città distrutta ai territori glaciali, sempre e comunque in maniera convincente, merito anche di una realizzazione straordinaria degli effetti particellari rappresentati da detriti e pulviscoli trascinati dalla forza del vento.
Il dettaglio dei personaggi è veramente ottimo, anche se la diversificazione non è certamente il punto forte della produzione, visto che si assesta su al massimo cinque o sei nemici diversi. Buone anche le animazioni - anche se alcune soffrono di poco realismo, ma soprattutto ottime l'illuminazione e la gestione dei giochi luce-ombra riprodotti negli ambienti di gioco. Per quanto riguarda il supporto in 3D bisogna ammettere che il dettaglio grafico e la profondità di campo aumentano la già stupenda struttura tecnica del titolo, e sebbene ci siano ancora ampi margini di miglioramento per l'implementazione naturale di questa tecnologia, Guerrilla è riuscita a produrre un buon risulato. L'impressione comunque è che il 3D stereoscopico, almeno per il momento, sia più una moda temporanea che non un effettivo sbocco completo del genere verso questo tipo di concezione artistica e tecnica.
Il comparto audio di Killzone 3 non riesce ad essere altrettanto incisivo così come quello video, e nonostante ottimi effetti sonori e musiche di sottofondo apprezzabili, queste non imprimono molto volume all'azione, con il doppiaggio in italiano talvolta fuori sincrono e poco ispirato.

MULTIPLAYER

L'online è sicuramente il punto in cui Guerrilla ha spinto maggiormente, proprio per contrastare lo strapotere di titoli come Call Of Duty, Battlefield e Halo. Già molto buono nel secondo capitolo, in Killzone 3 è stato migliorato ulteriormente aggiungendo oltre alla già conosciuta modalità Zona di Guerra, nel quale 24 giocatori si possono scontrare in varie missioni (cerca e distruggi, cerca e recupera, assassinio ecc…), altre due modalità, ovvero Guerrilla e Operazioni. La prima è un semplice deathmatch a 16 giocatori, mentre la seconda invece è la vera novità del titolo, con 16 giocatori divisi in due squadre, dove una deve difendere il territorio e l'altra chiamata ad avanzare: alla squadra che attacca vengono date man mano delle missioni da portare a termine per avanzare, e tutte quest saranno alternate a filmati che spiegano il procedere dell'azione. In totale Killzone 3 consta di 16 mappe, sebbene non tutte utilizzabili per ogni modalità.
Cinque invece sono le classi messe a disposizione: l'ingegnere, il medico, il tattico, la spia e il cecchino, ed ognuna di esse ha un'arma primaria e una secondaria, più un'abilità primaria e una secondaria, oltre a un'abilità generale comune a tutte, e due tipi di granate. Durante le partite si guadagnano punti esperienza che permettono di conquistare livelli, gradi e punti sblocco, utili per abilitare nuove armi e funzioni. Il livello massimo raggiungibile è il 45°, e ogni utente, nonostante non si possa modificare l'aspetto del personaggio, è in grado di personalizzare il più possibile l'arsenale del proprio alter-ego. Ogni qualvolta un giocatore volesse vedere le sue statistiche complete, gestire il suo profilo o controllare il clan, può farlo accedendo al sito Killzone.com. L'unico problema minore del reparto multiplayer è stato riscontrato nella scelta dei vari menù, non particolarmente intuitivi rispetto al secondo capitolo. Ma rispetto a tutto ciò che è in grado di offrire Killzone 3, questo fattore è ben poca cosa.

LONGEVITA'

Con una durata complessiva della campagna di circa 8 ore, e l'ottima compagine online, Killzone 3 può letteralmente incollare il giocatore allo schermo senza staccarlo per ore. Si può scegliere tra 4 diversi livelli di difficoltà, e al contrario del predecessore difficilmente si riscontrano situazioni in cui non è possibile andare avanti: ovviamente molto dipende dalle attitudini del giocatore, ma per assaporare tutta la spettacolarità del gioco è bene pensare di affrontare il livello più difficile.
Guerrilla ha messo a disposizione 52 trofei sbloccabili, divisi tra la campagna, il multiplayer, o missioni ben precise come distruggere tutti gli obiettivi in un determinato livello, oppure uccidere un certo numero di Helghast con una determinata arma. In più ci sono dei trofei prettamente per la modalità cooperativa. Proprio per quest'ultima modalità vorremmo spendere qualche parola in più, in quanto risulta alquanto strana la decisione di mettere a disposizione tale possibilità solamente in locale, e visto anche l'ottimo impianto del multiplayer, ci si sarebbe aspettati, come ovvio che sia, una controparte online. Non che giocare in locale non sia affascinante, ma questa scelta presenta alcune pesanti limitazioni, tutte principalmente legate all'utilizzo dello split screen, che rimpicciolisce - e di molto - la visuale. Un titolo come Killzone 3, altamente spettacolare, viene limitato enormemente da uno schermo diviso, senza considerare che ormai quasi tutti i migliori titoli del genere adottano da tempo tale soluzione.

COMMENTO FINALE

Killzone 3 è senza mezzi termini ciò che di meglio si può volere dal genere sparatutto per la console Sony. Un titolo che ha saputo imparare dai propri errori e migliorarsi, e pur mantenendo la stessa linearità e qualche imperfezione nel design, possiede dalla sua un gameplay profondo, un'ottima struttura online e un'impressionante comparto tecnico i quali, in attesa dell'ovvio quarto capitolo, lo collocano senza alcun dubbio nell'olimpo dei migliori giochi per Playstation 3. Da avere a tutti i costi.

SCREENS:
SPOILER (click to view)
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