Replying to Emma adolescente arrapata
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moses89Posted: 4/4/2011, 00:35
12.59
Metto tutto nell'astuccio eccetto la penna con cui sto prendendo gli appunti della lezione.
13.01
Infilo nello zaino tutto quello che è sotto il banco, finalmente tra poco lo vedrò.
13.03
Ho smesso di prendere appunti e penso solo a lui.
13.05
Suona la campanella, al “Continuiamo domani” del professore, quasi la metà dei miei compagni è fuori dalla classe.

Infilo gli ultimi libri nello zaino e mi avvio verso l'uscita.
Le classi si riversano nei corridoi, mi passano accanto, quella frenesia non mi appartiene.
So che finalmente lo rivedrò, come tutti i giorni, lui passerà a prendermi.
La nostra è una relazione complicata i miei non sanno di lui e nemmeno i miei amici lo conoscono, non posso correre il rischio che i miei vengano a conoscenza della nostra relazione.

Esco dalla scuola e mi dirigo con molta calma verso il nostro punto d'incontro, a meno di 200 m dalla scuola c'è un piccolo parco giochi, ed è li che tutti i giorni lo aspetto da quasi 2 anni.
Mi siedo sull'altalena, di solito lui si ferma proprio difronte a me e io lo raggiungo in macchina.

Aspetto meno di qualche minuto, ad occhi chiusi assaporo il dolce tepore di questo primo sole di primavera.
Riconosco l'odore del fumo delle Malboro, apro gli occhi e non c'è nessuno, mi giro lentamente seguendo l'odore del fumo prima che possa vederlo sento la sua voce “Ciao piccola.”,sospiro, gli sorrido, mi porge il pacchetto delle sigarette, io inclino la testa e mi inumidisco le labbra lasciandole socchiuse.
Le sue labbra si poggiano sulle mie lasciandomi piacevolmente eccitata, come sempre, le nostre lingue si intrecciano per pochi piacevoli attimi. “Dai piccola andiamo”.
Raccolgo lo zaino e lo seguo mantenendo qualche metro di distanza.
Controllo per un attimo in giro prima di salire in macchina.

Mette in moto e ci allontaniamo.
Non smetto di guardarlo, è così bello. Il mio è un giudizio obbiettivo e non soggettivo, alto poco più di 1,90 capelli scuri e occhi blu come il mare ora nascosti dagli occhiali scuri, amo il suo corpo scultoreo anche se lo preferirei con un po' di pancetta, e so che molti mi odieranno, però le proporzioni esistono e io VENERO il suo cazzo.
“Finiscila di guardarmi!” mi dice accarezzandomi dolcemente i capelli
“Non posso sei così bello. E mi sei mancato tanto.”
La sua mano calda va ad accarezzarmi la nuca..... il collo.... massaggiandolo leggermente.
Mi mordicchio il labbro inferiore, so cosa vuole, di certo non è una novità, la storia si ripete tutti i giorni.
Le mie mani vanno ad accarezzare il cavallo dei pantaloni a percepire la sua eccitazione, per poi aprire la cintura, i jeans, lo guardo mentre la mano va a liberare il suo cazzo, quel suo mezzo sorriso, senza nemmeno guardarmi mentre continua a guidare.
La mia mano scorre lungo l'asta esercitando una leggera pressione come faceva prima lui con il mio collo, gli sorrido, mi guarda e fa scivolare il pollice sulle mie labbra “Quanto mi piacciono”.
La sua mano si ferma e naturalmente comincio a leccare e succhiare le sue dita, cercando il suo sguardo, cercando di distrarlo dalla guida, lo sa che vorrei altro, lo sa che vorrei che mi scopasse subito, appena ci vediamo “Ti prego” gli chiedo quando sfila le dita dalle mie labbra.
“Dopo.... dopo ci sarà tutto il tempo piccola” so che è vero, non mi delude mai, poi c'è sempre tempo per me.
Mi bagno le labbra, che vanno ad avvolgere il suo cazzo, mi soffermo un attimo sul glande, per poi far scivolare quasi tutto il suo cazzo in bocca.
Sentirlo in gola, trattenere il respiro per qualche secondo, mentre la sua mano va ad accarezzare i mio fianco, mi fa eccitare in modo assurdo.
Ho voglia di lui, ho tantissima voglia di lui, non capisco perché solo lui mi fa sentire così.
Mi apro i jeans mentre contino a muovermi lentamente sul suo cazzo, con la mano li scosta quel tanto che basta per infilare la mano ed andare ad accarezzare la mia fica, per sentire la mia eccitazione aumentare.
Spingo il bacino verso la sua mano, abbandono per un attimo il suo sesso, lo guardo e gemo quando le sue dita mi penetrano.
Gioco un po' con la lingua, la faccio scorrere sul suo cazzo,so che non lo ama particolarmente e le sue dita, ferme, immobili dentro di me ne sono la prova.
Lo riprendo in bocca e comincio un lento movimento su e giù, e le sue dita si muovono dentro e fuori di me in sincrono.
Aumento e diminuisco la velocità a mio piacere e lui segue il mio ritmo alla perfezione.
Vorrei protestare quando le sfila da me, la sua mano va ad afferrare la nuca, a dettare il ritmo più sostenuto ed ogni volta il suo cazzo sbatte sulla mia gola.
Lo sento pulsare, la sua mano allenta la presa e mi permette di farlo scivolare sulla lingua mentre un primo fiotto mi riempie la bocca.
Mi fermo per qualche attimo cercando di deglutire, mi muovo piano e cerco il suo sguardo di approvazione.
La sua mano torna ad accarezzarmi i capelli.
“Siamo da soli oggi?” Gli chiedo, mentre la mia lingua continua a giocare con il suo cazzo.
“No piccola, i ragazzi sono già li per le prove.”
Abbandono il suo cazzo, mi siedo sul mio sedile, mi metto la cintura e incrocio le braccia.
“Non fare così, lo sai che un po' di tempo per te lo trovo sempre. E poi tu non devi studiare?” Mi guarda mi sorride, fatico a tenere il broncio. Quando mi accarezza la gamba gli sorrido.
Io vorrei poter restare sola con lui tutto il pomeriggio.

Parcheggia la macchina fuori della palazzina in cui abita, prima di scendere mi bacia appassionatamente, scendo, prendo lo zaino, chiudo la portiera dietro di me e mi appoggio su di essa. Non mi va di fare sesso con lui con i suoi amici nella stanza accanto, a volte (spesso) capita, ma fatico a lasciarmi andare.
Lui si avvicina di appoggia accanto a me ed accende una sigaretta.
Salgo il gradino del marciapiede e mi appoggio a lui, strusciando il pube sul suo, lui mi soffia addosso il fumo “Che facciamo?” mi chiede, io lo guardo sconsolata, la mano che ha libera si infila nei miei jeans, scivola tra il solco delle natiche.

Mi guarda, butta la sigaretta a terra soffiando il fumo sul mio viso e poi scende a mordicchiarmi il collo “In ascensore!” dice . Sorrido, sorrido, sorrido,i miei occhi brillano di felicità, mi dirigo verso l'entrata della palazzina, lui mi da un energica pacca sul sedere.
Entro in ascensore, premo il tasto 3 e lui subito dopo di me preme il tasto stop.
Butto lo zaino sul pavimento, le sue mani vanno ad aprirmi i pantaloni che scivolano sul pavimento, le sue dita accarezzano le mie labbra, le lecco, le succhio, hanno ancora il mio sapore e mi eccita ancora di più.
Le sue mani vanno a prendere i miei fianchi e mi volta con il viso a pochi centimetri dallo specchio.
Letteralmente grondante, gemo quando mi penetra con due dita, lo guardo riflesso nello specchio, quando il suo cazzo va a sostituire le dita mi manca quasi il respiro, ma non distolgo lo sguardo dal suo riflesso, quando le porta alle labbra e le assapora, mi fa impazzire.
Il suo sguardo, i suoi gesti, nulla lasciato al caso, tutto quello che fa lo fa per farmi eccitare e ci riesce fin troppo bene.
Il mio bacino si muove in armonia con il suo, le sue dita scivolano sulle mie labbra, per me è in possibile non mordicchiarle, succhiarle, leccarle.
Guardo le nostre immagini riflesse nello specchio, sento l'eccitazione salire, l'orgasmo crescere dentro di me affondo dopo affondo, le sue mani stringono con forza i miei fianchi.
La mente si svuota per poter assaporare ogni brivido di piacere, gemo, ansimo, inarco la schiena, chiudo gli occhi e mi lascio andare all'orgasmo.
Le sue mani si spostano e vanno a sorreggermi, alzo il busto, volto lo sguardo e cerco le sue soffici labbra.
Con una mano mi cinge la vita, con l'altra mi accarezza dolcemente i capelli, mentre le nostre lingue si cercano, si toccano, si intrecciano. “Ora stai buona per un oretta?” mi dice sorridendo “Annuisco” mentre scivola fuori di me, mugolo in segno di protesta.
Preme il tasto del terzo piano, mi rivesto in fretta, come sono abituata a fare.
Lui esce dall'ascensore prendendomi lo zaino, io lo seguo e mi stiracchio mentre lui apre la porta di casa.